Jorge Mario Bergoglio il 17 dicembre 1936 compie 80 anni. Dalle colonne di Vita Diocesana Pinerolese, il vescovo di Pinerolo, Pier Giorgio Debernardi, ha indirizzato a Papa Francesco una lettera di auguri che riportiamo sotto.

Agli auguri del vescovo si uniscono quelli del direttore Patrizio Righero, dell’amministratore Roberto Giuglard e di tutti i redattori e collaboratori del giornale diocesano.

Caro papa Francesco,
la diocesi di Pinerolo ti porge, con affetto e gratitudine, gli auguri che partono dal cuore per il tuo ottantesimo compleanno.
Vogliamo benedire il Signore perché ti ha scelto come pastore alla guida della Chiesa in questo tempo ricco di speranza ma anche sanguinante per il moltiplicarsi di guerre e di violenze; desideriamo soprattutto assicurarti che ogni giorno preghiamo per te, per la tua salute e per il tuo ministero.
Ti ringraziamo perché hai aperto le porte e le finestre di questa grande casa che è la Chiesa, non stancandoti di ripetere che è casa di tutti, in qualunque situazione ciascuno possa trovarsi. A chi da sempre sta all’interno, tu raccomandi di non essere presuntuoso e superbo, a chi sta al di fuori, non cessi di invitarlo ad entrare, assicurandogli che sulla soglia c’è un Dio che l’attende, il cui nome è Amore. A te sta a cuore che la Chiesa manifesti il volto di mamma, sempre! E verso tutti!
Caro papa Francesco, i motivi per dirti grazie sono molti. Provo a delinearne alcuni.
Comincio dall’Anno del Giubileo che ha messo in evidenza la Misericordia, parola dall’apparenza debole, ma che sta al cuore del Vangelo, anzi è l’ancora di salvezza del mondo. Dostoevskij, nel romanzo l’Idiota, la definisce: «la più importante e forse l’unica legge di vita dell’umanità intera». La Misericordia, poi, ci mette in ascolto delle grandi religioni del mondo, in particolare dell’Islam, che invoca Dio clemente e misericordioso.
C’è poi il tuo ricco magistero espresso in tre bellissimi documenti: Evangelii gaudium, Laudato sì e Amoris Laetitia. In queste pagine ci hai fatto capire che la Chiesa deve essere sempre «in uscita», che «è la casa paterna dove c’è posto per ciascuno con la sua vita faticosa» (Evangelii gaudium, nn. 24, 47); che il Creato è «come una sorella con la quale condividiamo l’ esistenza, e come una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia» (Laudato si,n. 1); che la famiglia è «il bene decisivo per il futuro del mondo» ( Amoris laetitia, n.31).
Aria nuova e fresca sta entrando nella Chiesa, anzi fuori c’è un «vento che si abbatte impetuoso» tanto simile a quello di Pentecoste, che spazza via nuvole minacciose e preannuncia una stagione ricca di frutti.
In particolare, durante quest’anno, le tue parole e i tuoi gesti, a livello ecumenico, aprono il cuore alla speranza: l’incontro a Cuba con il patriarca Kiril, la visita ai rifugiati a Lesbo insieme al patriarca Bartolomeo e al l’arcivescovo di Atene Ieronimo e il viaggio a Lund per ricordare i 500 anni della Riforma protestante. Sono segni che dicono che il cammino verso l’unità non si arresta, anzi che il passo si fa più celere e già si pregusta la gioia di nuove sorprese.
Non abbatterti se alcune voci contestano le tue scelte. Vai avanti e non scoraggiarti.
Cammina per il mondo, papa Francesco, e aiutaci a sognare nuovi orizzonti per l’evangelizzazione; ricordaci che «siamo chiamati ad essere strumenti di Dio per la liberazione e la promozione dei poveri» (Evangelii gaudium n. 187).
La gente aspetta la tua parola, capisce il tuo linguaggio che rompe il silenzio dell’indifferenza nei confronti di chi calpesta il diritto e la giustizia; condivide i tuoi gesti che profumano di Vangelo. Soprattutto ti vuole molto bene.
Buon compleanno!

+ Pier Giorgio Debernardi