I nostri Oratori sono aperti tutto l’anno, non solo d’estate. Sono pieni di attività in tutte le stagioni. Certamente d’estate si vive un’atmosfera più gaia e spensierata. Essi svolgono, all’interno delle nostre comunità, un servizio prezioso.

Essendo aperti tutto l’anno, al di là della formazione che ha il suo punto più alto nella catechesi, diventano un polo di aggregazione, per bambini e ragazzi, che esprime il volto multietnico, multiculturale e multireligioso della nostra società.

Si può fare riferimento alla nota parabola della rete gettata in mare che raccoglie ogni genere di pesci. Infatti, le porte dell’Oratorio sono aperte a tutti, ai piccoli e ai grandi, alle famiglie in particolare, senza nulla domandare, purché si accetti quell’insieme di valori autentici – quasi come un mazzo di fiori profumato -, capaci di affratellare e di non escludere.

Gli Oratori sono a servizio della parrocchia e della comunità civile in cui operano. Lo sanno bene i nostri Sindaci che apprezzano il lavoro formativo che si fa al loro interno attraverso l’entusiasmo dei nostri giovani animatori e di numerose famiglie.

Quando parlo con i Sindaci, l’unico rimpianto che essi manifestano è quando nella parrocchia non c’è un minimo di vita oratoriana. Il motivo è molto semplice: con l’Oratorio o senza Oratorio la vita di una comunità cambia. Anche a noi Vescovi, Papa Francesco all’inizio della recente assemblea della Conferenza Episcopale Italiana, parlando della pastorale giovanile ha insistito: «Fate rivivere l’Oratorio, potenziatelo, rendetelo operante in tutte le parrocchie, piccole e grandi, pur con modalità differenti».

Ai parroci e ai loro collaboratori (giovani animatori e anche adulti animatori) voglio dire con molto calore: «Coraggio!» I nostri Oratori non funzionano soltanto d’estate ma tutto l’anno; non hanno scopo di lucro, ma si basano su un generoso e disinteressato volontariato. Chi presta la sua attività frequenta periodicamente corsi di formazione curati dalla pastorale giovanile diocesana.

Ma la formazione più utile è quella che i nostri animatori imparano stando acanto ai “vecchi del mestiere”, perché la vita dell’oratorio, per sua natura, si basa sull’esperienza e trasmette buone esperienze. Alcune difficoltà del momento presente non devono scoraggiarci. Anzi diventano un motivo per impegnarci di più.

Possono essere superate se ai giovani animatori si aggiunge anche un gruppo di animatori anziani, di nonni per esempio. Oggi, infatti, si diventa nonni quando si hanno ancora energie e risorse. Anche giovani “nonni” possiedono creatività, fantasia e molta capacità organizzativa.

Lo ripeto: “Coraggio!” Le autorità regionali e localmente i nostri Sindaci, conoscono e apprezzano le nostra attività e la passione che mettiamo per coniugare insieme i momenti di gioco con quelli formativi. Anche le famiglie danno fiducia ai nostri Oratori, non solo per l’estate ma per tutto l’arco dell’anno.

Un impegno che deve maturare in ogni parrocchia: spendere più risorse per gli Oratori! Certo, devono essere luoghi dove il primo impegno consiste nell’educare. Tuttavia anche le strutture devono essere aggiornate, sia per la sicurezza, sia per respirare attraverso i locali ordinati e lindi in un clima famigliare e sereno. La semplice bellezza dell’edificio ha la capacità di trasmettere la gioia di vivere insieme.

A tutte le persone alle quali sta a cuore la pastorale giovanile, ripeto la mia convinzione: “Scommettiamo sull’Oratorio! È la carta vincente”.

+ Pier Giorgio Debernardi