La storia della Diocesi di Pinerolo

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Epoca Romana

I primi abitanti insediatisi sul territorio erano di origine ligure ed etrusca. Nel IV secolo a. C., con fini di conquista, giunsero anche i Celti e i Galli. Ma sarà Annibale che, a capo dei Cartaginesi, non si esimerà dallo scendere le Alpi nel 218 a.C. La Val Chisone è invece terra di passaggio per quanti, facenti parte delle legioni romane, si dirigono verso le Gallie e la Spagna.

A tal proposito, emblematico sarà proprio il passaggio delle legioni guidate da Giulio Cesare che nel 61 a.C. attraverseranno la valle per sedare le rivolte nelle Gallie. È proprio in epoca romana e più precisamente al tempo di Augusto, che risalgono i villaggi di Porte (ad Portiis), Mentoulles (Mentolen), Pourrieres (Portarium), Pinasca (Pinariascha), Fenestrelle (Finis Terrae).

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Era Cristiana

Bisognerà aspettare il 365 per vedere il Pinerolese e la Val Susa rientrare nella giurisdizione episcopale del primo vescovo di Torino, san Massimo. Nel VI secolo i Longobardi dominano la scena. A loro si deve l’edificazione delle chiese di Campiglione e San Giovanni del Perno (Luserna Alta).

Nel 739 nascono i “cenobi” di Tolatecum (Talucco) e della Val Noce, entrambi dipendenti dall’Abbazia di Novalesa. Ma le invasioni non si arrestano sul territorio e alla fine del IX secolo i Saraceni prima e gli Ungari poi, imperversano mettendo a ferro e fuoco il territorio e distruggendo, i primi, Miradolo ed il borgo San Verano all’imbocco della Val Chisone.

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Origini di Pinerolo

È da ascrivere al 981 la prima denominazione della “curtis” di Pinerolo (diploma di Ottone II imperatore e re di Germania) che viene ceduta ad Amizzone, vescovo di Torino, con le due chiese di San Donato e San Maurizio.

Riguardo la presenza di pievi, se ne ha notizia poco dopo l’anno 1000: a Miradolo, Macello, Buriasco, Frossasco, Bibiana e Pinasca. Attorno al 1030 viene invece istituita la collegiata dei Santi Donato e Maurizio con un prevosto e quattro canonici.

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Il Valdismo

Riguardo il movimento dei “Poveri di Lione”, detti in seguito Valdesi, è presente nelle valli sin dagli anni 1210/1220.

La loro adesione al Calvinismo e la conseguente costituzione in Chiesa dissidente da Roma avviene nel 1532, dopo il Sinodo di Chanforan (Val Pellice). Per cinque secoli subirono la persecuzione soprattutto ad opera dell’Inquisizione e del potere civile e solo con re Carlo Alberto, nel 1848, avranno concesse le libertà civili. Dopo il Concilio Vaticano II si sviluppa finalmente il dialogo ecumenico.

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Le presenze francesi

Molto forte la presenza francese nel Pinerolese che subisce tra il XVI e il XIX secolo ben tre occupazioni: la prima tra il 1532 e il 1574; la seconda dal 1629 e il 1706; l’ultima dal 1796 al 1814.

Durante tali ingerenze, alla Chiesa viene imposto il diritto gallicano in uso nel Regno di Francia e che, confermato anche all’avvento della Diocesi dal re di Sardegna Carlo Emanuele III, resterà parzialmente in vigore sino al 1929.

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Momenti significativi di Pinerolo

Particolare rilievo assunse la città in seguito a quattro eventi, il primo nel 1220 quando Pinerolo ha i suoi primi Statuti Comunali. Dal 1244 al 1418 è sede e capitale del Principato degli Acaja-Savoia.

Ancora nel 1575 le viene riconosciuto il titolo di Città. Per finire sarà capoluogo di Provincia dal 1622 al 1859.

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L’Abbazia di Santa Maria

Grande valenza assume in questo contesto la fondazione dell’Abbazia di Santa Maria in San Verano per volontà di Adelaide di Torino che nel 1064 governava un vasto marchesato. Ma non si limitò alla sola fondazione, dotandola piuttosto di vasti possedimenti nella pianura, nelle Valli ed in Liguria e affidandola ai monaci benedettini e alla giurisdizione degli abati.

Nel 1073 la chiesa abbaziale viene riconosciuta come chiesa Cattedrale, mentre San Donato, nel borgo Piano di Pinerolo, al tempo non era altro che una collegiata collegata a San Maurizio. Sottratta alla giurisdizione della Diocesi di Torino l’abbazia fu resa dipendente direttamente alla Santa Sede nel 1078.

Nel 1433 si chiude la serie degli abati claustrali ed inizia quella degli abati commendatari che durerà sino al 1748. A sostituire i Benedettini nell’Abbazia saranno i Cistercensi nel 1590.

 

Pinerolo, sede vescovile

Dopo due fallimentari proposte del Comune e della collegiata dei Canonici (1465 e 1630), nel 1748 viene ufficialmente eretta da papa Benedetto XIV la Diocesi di Pinerolo. La città andava assumendo un posto di rilievo nella Regione e i Re di Sardegna, poi d’Italia, ottennero il Regio Patronato sulla Diocesi.

I primi sette vescovi furono così indicati da Casa Savoia alla Santa Sede. La collegiata di San Donato assunse il ruolo di Cattedrale e il Palazzo del Governatore divenne sede vescovile.

La giurisdizione della nuova Diocesi venne a estendersi sino a comprendere il territorio dell’Alta Val di Susa che costituiva la Prevostura di Oulx. Nel 1794 proprio le parrocchie delle Valli di Oulx, Cesana e Bardonecchia vennero assegnate a quella che nel 1772 divenne Diocesi di Susa.

Nel periodo napoleonico Pinerolo venne unita alla Diocesi di Saluzzo (1805-1817) e ritornò Diocesi autonoma durante la Restaurazione con l’aggiunta di cinque parrocchie scorporate dalla Diocesi di Torino.
Se in origine le parrocchie erano 69, nel 1817 erano 74, divenendo 79 all’inizio del XX secolo.

Dopo il 1960, soprattutto per una diversa suddivisione territoriale della città (che raggiunse i quarantamila abitanti), divennero 83. Si ridussero nuovamente a 62 con il nuovo ordinamento concordatario nel 1986.

L’attuale territorio della Diocesi è inferiore a quello della ex Provincia pinerolese e molti paesi che gravitano su Pinerolo non ne fanno parte. Sono in tutto 17 i vescovi succedutisi nel governo della Diocesi.

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