Lo scorso 13 aprile nella parrocchia Cuore Immacolato di Maria (Pinerolo) conferito il mandato ai ministri straordinari della Comunione.

 

Un duplice momento di formazione, dedicato alle new entry e a coloro che già prestano servizio. Seguito da un apprezzato spazio di dialogo e dibattito a piccoli gruppi. A conclusione, l’intervento da parte del vescovo Derio, con il conferimento ufficiale dell’incarico e la benedizione. Questo lo schema con cui sabato 13 aprile, si è svolto, a cura dell’Ufficio Liturgico diocesano, il rinnovo annuale del mandato per i ministri straordinari della Comunione. Che hanno gremito il salone della parrocchia Cuore Immacolato di Maria a Pinerolo.

Della formazione rivolta ai nuovi si è occupato don Mauro Roventi Beccari (direttore dell’Ufficio Liturgico, vicario della Zona pastorale Valli Chisone e Germanasca, parroco a Perosa Argentina), richiamando alcuni documenti ecclesiali relativi alla figura e ai compiti dei ministri straordinari. Coloro che già esercitano, da più o meno tempo, questo prezioso servizio, hanno ascoltato una catechesi di don Massimo Lovera (vicario della Zona pastorale Urbana, direttore dell’Ufficio diocesano di Pastorale Giovanile e parroco dello Spirito Santo a Pinerolo). Prendendo spunto da un’opera pittorica (“Il miracolo dei cinque pani e dei due pesci” di Lucas Cranach il Vecchio, XVI secolo) e da un brano evangelico (Giovanni 6,5-13), don Massimo ha tratteggiato alcuni atteggiamenti di fondo (anche dal punto di vista pastorale ed umano) che dovrebbero caratterizzare l’operato dei ministri, mettendone in luce il ruolo di “portatori di speranza”.

Infine, il momento principale del pomeriggio: il vescovo Derio, utilizzando come innesco il riferimento ad una recente polemica mediatica riguardante uno spot pubblicitario, ha invitato i ministri a cercare di entusiasmare le persone nei confronti dell’Eucaristia e a diventarne testimoni credibili e gioiosi, mostrando a tutti la bellezza della fede cristiana: «Non per difendere Dio – ha ribadito più volte -, che non ne ha affatto bisogno, perché sa difendersi benissimo da solo! Ma per mostrare a tutti, specialmente ai lontani dalla Chiesa, il profondo valore del nostro credere, che riesce a conferire gusto e sapore all’esistenza umana, anche nei suoi inevitabili momenti di fragilità».

Il vescovo ha inoltre richiamato l’attenzione sul significato sotteso al termine “Comunione”: si tratta non solo del riferimento sacramentale all’ostia consacrata, ma soprattutto a quei legami di accoglienza reciproca e fraternità che, proprio grazie alla celebrazione eucaristica, dovrebbero instaurarsi tra i credenti, per poi fruttificare nella società, nell’ottica di quella “Chiesa in uscita” auspicata da Papa Francesco. Infine, monsignor Derio ha voluto tratteggiare le dinamiche proprie dei due principali ambiti di servizio in cui sono impegnati i ministri straordinari, entrambi importanti e significativi, in senso ecclesiologico ma anche, e soprattutto, relazionale: la distribuzione della Comunione durante le celebrazioni eucaristiche e l’incontro personale con anziani ed ammalati, nelle loro abitazioni o negli ospedali e nelle case di riposo.

 

Vincenzo Parisi

(Ufficio Liturgico diocesano)