
Il Consiglio pastorale diocesano vuole usare la cartolina “L’urlo” per facilitare l’incontro con chi non frequenta la chiesa cattolica.
Lo scorso 11 ottobre, nella sala Bonhoeffer del Seminario, il vescovo Derio ha presieduto il primo incontro del Consiglio Pastorale Diocesano alla presenza dei delegati delle varie comunità parrocchiali e dei responsabili degli uffici pastorali.
I Cantieri di Betania
Dopo la preghiera iniziale il vescovo ha citato i lavori sinodali della Chiesa italiana che sono detti i “cantieri di Betania”, suddivisi in tre momenti di lavoro:
- i cantieri sulla casa che riguardano le relazioni interne alla Chiesa
- i cantieri sulla diaconia che riguardano la spiritualità e la corresponsabilità dei fedeli nel servizio alla Chiesa
- i cantieri sulla strada che è anche il momento di “uscita” per eccellenza
Incontrare le persone “fuori del giro”
Si tratta infatti di incontrare soprattutto le persone “fuori del giro” delle comunità: i non credenti, i non praticanti, i fedeli di altre confessioni, per poter dialogare con loro.
La cartolina dell’Urlo
La proposta che è stata fatta è quella di utilizzare la cartolina con l’immagine del famoso “Urlo” di Munch, da consegnare a qualche persona appunto non “del giro” per poi incontrarla personalmente, in un rapporto uno ad uno. Dietro l’immagine ci sono delle domande importanti che riguardano proprio la Chiesa e la percezione che di essa hanno le persone.
Uno scollamento tra realtà attuale e chiesa
Durante i lavori di gruppo ci si è interrogati su come la gente percepisce la Chiesa oggi. Tutti sono stati concordi sul fatto che si percepisce uno scollamento tra la realtà attuale e la chiesa. Per diversi motivi. Di certo è utile creare occasioni di dialogo tra fedeli e non praticanti o non credenti per innescare processi di pensiero. Possono essere semplicemente dialoghi personali attraverso magari lo strumento della cartolina. Altre proposte sono state quelle di incontrare gruppi e associazioni che si occupano di temi sociali che condividiamo tutti e riflettere insieme.
Il metodo dell’ascolto
Durante i lavori di gruppo il Consiglio si è anche interrogato sul metodo di lavoro che è stato condiviso da tutti. Il metodo dell’ascolto di ogni partecipante, per poi raccogliere delle proposte comuni da riportare in assemblea.
Il punto sui referenti di ambito
Infine si è riflettuto sulla utilità dei referenti di ambito nelle singole comunità, di come stiano lavorando e a che punto siano. In alcune parrocchie sono già ben avviati. In altre, soprattutto le più piccole, si devono consolidare. Ma il processo avviato sembra funzionare molto bene.
Ives Coassolo

